L’86% dei professionisti è pronto a combattere la diversità di genere sul posto di lavoro

Un sondaggio condotto da Hays ha rivelato che l’86% dei partecipanti sarebbe pronto a combattere contro la disparità di genere sul posto di lavoro, qualora ne fosse a conoscenza.
Hays: l’86% del campione è contro la diversità di genere sul posto di lavoro

Un sondaggio condotto da Hays ha rivelato che l’86% dei partecipanti sarebbe pronto a combattere contro la disparità di genere sul posto di lavoro, qualora ne fosse a conoscenza.

Il tema della Giornata Internazionale della Donna di quest’anno è #ChoosetoChallenge, volendo sollecitare le persone a denunciare ed a combattere le diseguaglianze. Hays ha intervistato circa 900 persone a livello globale per capire in che modo sarebbero pronte ad agire contro la diversità di genere sul posto di lavoro qualora ne fossero testimoni. Ben l’86% dei partecipanti all’indagine ha affermato di essere pronto a contrastare in qualche modo eventuali comportamenti di diseguaglianza di genere riscontrati sul posto di lavoro, qualora vi assistesse o ne venisse a conoscenza.

Tra gli intervistati, il 37% informerebbe direttamente in Management o il dipartimento HR. Un ulteriore 34% vorrebbe agire in prima persona e il 15% informerebbe la Direzione o il team Risorse Umane purché gli sia garantito l’anonimato. Il 14% dei partecipanti afferma invece di non voler agire in alcun modo contro l’ineguaglianza di genere per motivazioni diverse. In generale il 6% pensa di non intervenire, perché il problema non verrebbe comunque risolto.

Il 5% è convinto che non sia una propria responsabilità evidenziare una diseguaglianza e il 3% non agirebbe perché è certo che non verrebbe garantito l’anonimato. Se analizziamo le risposte per genere, le donne sembrano molto più propense a voler informare immediatamente il Management team o l’HR (41%), mentre gli uomini mostrano un atteggiamento leggermente più cauto in questo senso (38%). Gli uomini appaiono più decisi a voler affrontare la questione direttamente in prima persona (37%), le donne invece la pensano in modo diverso (31%).

Il non agire in caso di diseguaglianze di genere, in quanto non ritenuto un comportamento di propria responsabilità, è un pensiero del 6% degli uomini intervistati, contro il 2% delle donne. Sandra Henke, Hays Group Head of People and Culture, commenta in questo modo i risultati: “È molto confortante apprendere che la maggior parte dei partecipanti al sondaggio ha affermato di voler combattere le diseguagliane di genere sul posto di lavoro, poiché tutti giocano un ruolo importante nell’affrontare questa questione.

Tuttavia allo stesso tempo è da sottolineare il fatto che poco più di una persona su dieci sceglierebbe di non agire in alcun modo.”. Sandra continua: “Nell’analizzare i risultati dell’indagine e le motivazioni presenti alla base del perché alcune persone sceglierebbero di non combattere comportamenti scorretti, possiamo determinare quello a cui le aziende dovrebbero dare priorità quando si tratta di educare i propri dipendenti a combattere la diseguaglianza di genere. Molte aziende sono già a buon punto in questo, ma tale approccio deve rimanere costante al fine di assicurare che il messaggio venga recepito e ben compreso.” Sandra offre alcuni consigli alle aziende per incoraggiarle ed aiutare i propri dipendenti a combattere le diseguaglianze.

• Rassicurare i dipendenti “I risultati della nostra indagine hanno evidenziato il fatto che qualche dipendente non pensa che alla segnalazione di un problema seguirebbe qualche azione concreta. Rassicurare i propri collaboratori sul fatto che le loro opinioni contano, sollecitarli a condividerle ed a segnalare eventuali problematiche, farà comprendere loro che possono essi stessi apportare un cambiamento positivo.”

• Educare “Un esiguo numero di intervistati ha affermato di non voler segnalare alcuna diseguaglianza poiché non crede sia un’azione di loro responsabilità. Questo dimostra che c’è l’opportunità per le aziende di educare i propri dipendenti sul perché invece sia compito di ciascuno di essi farlo, e non solo di coloro che pensano di essere coinvolti da episodi di diseguaglianza.”

• Creare un ambiente sicuro “E per concludere, dalla nostra indagine è emerso che alcuni lavoratori sono sembrati poco propensi nel riportare eventuali diseguaglianze di genere, poiché pensano non sia possibile veder garantito l’anonimato.

Creare canali e processi che permettano ai dipendenti di condividere tali episodi in modo confidenziale, permetterà di costruire una cultura aziendale in cui le persone possano sentirsi sicure nell’esprimere i propri pensieri, ritenendosi realmente un elemento importante all’interno dell’organizzazione stessa.”

Le risposte sono state raccolte da un sondaggio web condotto su social.hays.com tra il 21 Gennaio 2021 e il 1 Marzo 2021.

Leggi anche...

CANDIDATURA HR DELL' ANNO / HR TEAM DELL' ANNO

Sei un professionista delle risorse umane? Candidati gratuitamente ai prossimi Le Fonti Awards!

I più recenti

Stress al lavoro? Basta!

Riconoscimento per Scai Solution Group: “Eccellenza dell’Anno” ai Le Fonti Awards

L’avvocato Gianluigi Serafini trionfa ai Le Fonti Awards nella categoria governance aziendale

Trionfo di Axet Facility ai Le Fonti Awards

Newsletter

Iscriviti ora per rimanere aggiornato su tutti i temi inerenti l’ambito economico e di impresa.