Per delineare prospettive e tendenze del mercato del lavoro per il 2021 abbiamo coinvolto direttamente le aziende attive sulla nostra piattaforma.
Chi, infatti, meglio di voi può identificare i trend che ci accompagneranno in questo anno ricco di attese?
Il primo dato che emerge riguarda le assunzioni completate nel 2020 ed è molto incoraggiante afferma Infojobs
Se a inizio anno il 74,3% delle aziende aveva intenzione di assumere nuove risorse, in chiusura di un anno così difficile oltre la metà ha comunque ampliato l’organico.
Il dato ancora più ottimistico riguarda il 2021: la maggior parte delle aziende intervistate afferma di essere pronta ad ampliare il numero di risorse.
Il 47% pensa a un incremento, seppur debole e il 25,7% addirittura dichiara di prevedere un aumento consistente, dovuto al fatto che il business in cui opera o non si è mai fermato o è in ripresa.
Secondo InfoJobs permane un 12,5% che prevede nuove assunzioni solo in caso di sostituzione delle risorse dimissionarie, un 9,7% che non intende assumere in nessun caso e un 5,6% che valuta invece la riduzione dell’organico.
Per chi nel 2021 assumerà, è fondamentale puntare sulla qualità delle risorse
Questa è la convinzione di oltre il 37% degli intervistati, mentre per il 31% non cambieranno le modalità di selezione dei candidati rispetto al passato.
Il 16,8% delle aziende preferirà dare incarichi flessibili, più adatti all’attuale momento di incertezza, mentre solo il 5,3% dichiara di avere la necessità di assumere nuove figure professionali rese necessarie dall’emergenza e dalle nuove esigenze del mercato.
Ma chi non assumerà nuove figure nel 2021 come affronterà il business?
Formazione e agevolazioni, questo quanto emerge dall’indagine.
Il 74,4% delle aziende è, infatti, pronto a investire sulla formazione e sullo sviluppo delle risorse interne per trattenere i talenti già nell’organico, eventualmente riqualificandoli, mentre il 18,8% farà invece ricorso alla cassa integrazione per non ridurre l’organico. Il 5,3%, invece, non nega che ci potranno essere dei tagli durante l’anno in corso.
Rispetto allo scenario del lavoro 2021, Filippo Saini, Head of Job di InfoJobs, afferma: “Ci aspettiamo un inizio d’anno atipico dal punto di vista del lavoro, dovuto all’incertezza ancora persistente degli effetti della pandemia e degli sviluppi legislativi. In questo scenario mutevole, rileviamo dalle aziende un solido atteggiamento di determinazione e propensione alla continuità del business, che premierà ancora e sempre più la tecnologia, quale partner irrinunciabile del lavoro, e la formazione, sulla quale molti sono disposti a investire in modo incrementale.”
I trend per il mercato del lavoro 2021 secondo le aziende intervistate
1 – DATA DRIVEN HR ovvero la digitalizzazione al servizio delle persone (34,5%) in crescita del 2,5% rispetto all’anno precedente. Il digitale è essenziale non solo per chi lavora in smart working ma anche come strumento per l’ottimizzazione di tempi e processi di tutte le aree e funzioni aziendali, HR in primis. Gli strumenti digitali diventano un alleato affidabile, imparziale, in grado di accelerare e semplificare i processi, anche di assunzione, liberando così tempo a valore aggiunto per i dipendenti.
2 – UPSKILLING E RESKILLING ovvero formazione continua (25%) l’investimento in formazione è sinonimo di rafforzamento delle hard ma anche delle soft skill, sempre più importanti nel nuovo scenario lavorativo.
3 – ORGANIGRAMMA LIQUIDO ovvero gli obiettivi vincono sul cartellino (16,4%) la priorità e la valutazione delle performance si concentrano sempre di più sugli obiettivi raggiunti, sull’autonomia e sull’empowerment, soprattutto in un anno che ha fatto scoprire lo smart working di massa, dove controllo e presenza cessano di essere un valore di riferimento.
4 – PURPOSE DRIVEN HR ovvero creare cultura d’impresa (15,5%) la scommessa per il futuro è la creazione di una forte condivisione di valori e cultura d’impresa a tutti i livelli, dai vertici ai dipendenti, perché lo scopo per cui si fa business è sempre più centrale per il business stesso. Questo è il trend cresciuto maggiormente rispetto al 2020 (+9%).
5 – EMPLOYER BRANDING ovvero la necessità di far sentire i dipendenti parte del gruppo (8,6%) ormai fondamentale sia per chi entra in un nuovo team sia per trattenere chi è già nell’organico e far sì che anche l’eventuale distanza del lavoro agile non sia un ostacolo al senso della squadra.
*Fonte: indagine InfoJobs su un campione rappresentativo di 144 aziende sul territorio nazionale, realizzata a gennaio 2021.