E’ quello che emerge dall’indagine Excelsior di Unioncamere e Anpal: per la Pubblica Amministrazione sono necessarie più di 700.000 assunzioni entro il 2025.
Stando ai dati riportati dall’indagine del Sistema informativo Excelsior promossa da Unioncamere e Anpal, sono 741mila i nuovi dipendenti che serviranno alla PA entro i prossimi 5 anni. Ma non è tutto, in quanto il report indica un’ulteriore modifica necessaria in termini di svecchiamento del personale, che ad oggi si aggira a più di 50 anni.
“Il 55 per cento dei dipendenti pubblici ha più di 55 anni contro il 37,3 per cento del totale degli occupati, solo il 4,2 per cento ha meno di 30 anni e l’età media è di 50,6 anni”.
Giuseppe Tripoli, Segretario Generale di Unioncamere, nel corso del convegno “Pubblica amministrazione e impiego pubblico”, dell’1 e 2 luglio 2021
Ad ogni modo, la creazione di una realtà maggiormente giovane non è l’unico elemento che necessita attenzione. Basti pensare ad un confronto con altri paesi europei per osservare il divario prestazionale. Infatti, i 3,2 milioni di lavoratori italiani costituiscono il 13,4% del totale, mentre nel Regno Unito, raggiungono il 16%.
Cosa emerge per la Pubblica Amministrazione dall’Indagine Excelsior
Nello specifico, più di 692.00 persone verranno assunte in sostituzione dei dipendenti pubblici che andranno inevitabilmente in pensione, mentre ben 49.000 unità saranno quelle aggiuntive.
Emerge inoltre una scarsa formazione per il 60% dei dipendenti pubblici che risulta privo di titolo di studi universitario. Mentre due su tre possiedono il titolo in area giuridico-amministrativa e pochissimi i laureati in materie STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). Ed è per questo motivo che è stato recentemente promosso un concorso per docenti uscenti da questa tipologia di studio.
“individuare subito le competenze necessarie, puntare sulle soft skill oltre che sulle hard skill, introdurre percorsi innovativi per la selezione del personale e rivedere i sistemi di valutazione orientandoli al risultato e premiando quegli enti pubblici che hanno la determinazione di cogliere la sfida”.
Dirigente di Unioncamere
Inoltre, si è oltremodo riscontrato un crollo degli investimenti in ambito formazione. Infatti, se nel 2008 i milioni erano 262, nel 2019 raggiungevano i 164.