La festa della mamma è appena passata tra regali, belle parole e ringraziamenti di vario genere. La realtà, però, è che le mamme di tutta Italia devono fare i conti con il lavoro e la sua mancanza. Ecco qual è la situazione nel Bel Paese.
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Il lavoro in Italia per le mamme
Il mondo del lavoro in Italia rimane un terreno impervio sul quale avventurarsi, soprattutto per alcune categorie di persone. Si è soliti discutere delle difficoltà dei giovani nel trovare un’occupazione adatta alle loro capacità e proficua per programmare il futuro.
Spesso si parla anche della disparità di genere e di come le donne, in generale, debbano spesso faticare di più per raggiungere determinati risultati. Troppo poco, però, si parla delle mamme e della loro condizione in Italia, Paese nel quale faticano a trovare un lavoro stabile e duraturo.
E così, ancora una volta, la loro categoria viene messa in secondo piano senza che se ne discuta più di tanto, come se il retaggio sopravvissuto per anni, secondo cui “mamma” equivale a “casalinga”, dovesse rimanere in eterno come un assioma immodificabile.
La realtà è però ben diversa. Una donna con figli deve avere il diritto di trovare un’occupazione, per poter coltivare le proprie ambizioni o semplicemente per poter contribuire all’economia della famiglia. Infatti, dato che il periodo economico in Italia non è dei più semplici, quasi sempre occorre avere un doppio stipendio.
E allora perché persiste questa difficoltà per le mamme nel trovare un’occupazione? Qual è la reale situazione nello Stivale? Se lo è chiesto Save the Children che ha stilato un report.
I dati raccolti da Save the Children
Save the Children ha dunque indagato sulla situazione occupazionale delle mamme in Italia, e i dati emersi sono preoccupanti. Prendendo in esame il 2022, in presenza di un figlio minorenne, le mamme con un’età compresa tra i 25 e 54 anni che lavorano sono solamente il 63%, a differenza dei papà occupati che sono il 90,4%.
La situazione si aggrava ulteriormente quando i figli sono due, il tasso di occupazione delle mamme si ferma al 56,1% mentre dei papà sale al 90,8%. 34 punti percentuali di divario tra padri e madri che fanno ben intendere quale sia la situazione in Italia.
L’indagine però non finisce qui, e mette in luce un altro dato allarmante: il 37% delle mamme occupate hanno un lavoro precario con un contratto part-time e, in circa la metà dei casi, questa tipologia di contratto non è voluta dalla lavoratrice.
L’occupazione diminuisce ulteriormente se ci si sposta da una regione a un’altra. Se al Nord sono occupate circa il 46,4% delle madri, al Sud la percentuale scende al 39,7%.
Il report di Save the Children
A commentare i dati raccolti è Antonella Inverno, responsabile Politiche Infanzia e Adolescenza di Save the Children Italia:
“Sappiamo che dove le donne lavorano di più nascono anche più bambini, con un legame tra maggiore fecondità e posizione lavorativa stabile di entrambi i partner.” Ha detto Inverno che poi ha aggiunto:
“Tuttavia la condizione lavorativa delle donne, e in particolare delle madri, nel nostro Paese è ancora ampiamente caratterizzata da instabilità e precarietà, a cui si aggiungono la carenza strutturale di servizi per l’infanzia, a partire dalla rete di asili nido sul territorio, e la mancanza di politiche per la promozione dell’equità nel carico di cura familiare”.
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