Sempre più in voga negli ultimi anni, il settore delle consegne è sempre al centro del dibattito. Ora è arrivata Rushers, una nuova piattaforma pronta a rivoluzionare il mondo dei rider, ecco cos’è.
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Una legislazione complicata
Il settore dei rider è in continua crescita e l’Italia ha sperimentato un aumento significativo a partire dal 2020 a causa della pandemia da Covid-19. Durante quel periodo, molti hanno trovato nel lavoro dei rider un’alternativa per sopravvivere quando le attività commerciali erano chiuse. Tuttavia, ancora molto deve essere fatto per garantire i diritti dei lavoratori in questo settore.
Recentemente, una sentenza del tribunale di Torino ha ribadito la natura subordinata del rapporto lavorativo dei rider, riconoscendo loro l’applicazione del contratto collettivo terziario e ordinando alla società di pagare gli stipendi arretrati.
Questa decisione ha sconfessato l’accordo Assodelivery-Ugl, che la maggior parte delle piattaforme utilizza per stabilire un rapporto di lavoro basato sul cottimo. Il tribunale ha stabilito che il tempo trascorso sulla piattaforma, dal check-in al check-out finale, deve essere considerato come tempo di lavoro, indipendentemente dalle consegne effettuate. Pertanto, la possibilità di rifiutare una consegna non è sufficiente per qualificare il lavoro dei rider come autonomo.
Cos’è Rushers
In questo contesto, nuovo, confuso e complicato, emerge Rushers, una piattaforma che mira a rivoluzionare il mondo dei rider. Rushers è un vero e proprio marketplace che si propone di cambiare le regole del gioco in questo settore. Tuttavia, è comprensibile che i lavoratori nutrano uno scetticismo nei confronti di queste promesse di cambiamento, poiché spesso si è delusi quando qualcuno afferma di aver rivoluzionato il sistema.
Nonostante non siano ancora state apportate rivoluzioni effettive, la nascita di Rushers rappresenta comunque un segnale positivo per i rider. L’obiettivo è eliminare i vincoli imposti all’autonomia dei lavoratori delle consegne. Molti rider desiderano essere riconosciuti ufficialmente come lavoratori dipendenti, mentre altri aspirano a un alto livello di autonomia.
Tuttavia, questa autonomia è spesso limitata dal controllo esercitato dalle app di consegna. Rushers, al contrario, offre la possibilità di stabilire liberamente i prezzi, gli orari e i luoghi di lavoro.
Una piattaforma per chi vuole rimanere autonomo, con i pro e i contro
Rushers propone un network di rider indipendenti che vengono messi in contatto con le aziende. Non vi è alcuna forma di subordinazione e pertanto non ci sono controlli. I rider sono responsabili del proprio lavoro e del proprio stipendio.
Si prospetta un ampio spazio di concorrenza aperto nel mondo delle consegne, con i suoi pro e i suoi contro. Se, da un lato, chi cerca un ampio spettro di autonomia potrà giovare da questa nuova piattaforma, dall’altro potrà nascere un periodo di concorrenza sleale nel quale alcuni accetteranno proposte con prezzi dimezzati.
Per questo motivo, non a tutti piace questa soluzione, soprattutto non piace a coloro i quali lottano ormai da tempo per avere un regolare contratto.
Come risolvere questo problema? Valerio Chiacchio, CEO di Rushers, afferma: “La nostra piattaforma si basa sulla fiducia, l’equità e il rispetto reciproco”. In altre parole, si dà potere alla comunità nella speranza che sia in grado di autoregolamentarsi e non autodistruggersi abbassando i prezzi in maniera insostenibile.
Insomma, Rushers è una piattaforma pronta a dividere l’opinione pubblica, come spesso accade quando si tratta di lavoro. Non possiamo fare altro che attenderne gli sviluppi e vedere come influenzerà il lavoro dei rider.
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