Smart working, arriva la proroga al 31 dicembre: ecco a chi spetta

Buone notizie, per alcune tipologie di lavoratori c'è la proroga dello smart working fino al 31 dicembre, ecco per chi.
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Buone notizie, c’è la proroga dello smart working fino al 31 dicembre per alcune tipologie di lavoratori. Andiamo a vedere chi potrà beneficiare della misura e quello che c’è da sapere in merito.

Smart working, arriva la proroga: ecco per chi

Il Consiglio dei ministri ha recentemente approvato un decreto legge che prevede la proroga di termini normativi e versamenti fiscali. Tra le misure adottate, vi è il prolungamento dello smart working anche per i lavoratori fragili impiegati nella Pubblica amministrazione fino al 31 dicembre.

Questa decisione rappresenta un importante passo in avanti per garantire la salute delle persone affette da gravi patologie croniche e con scarso compenso clinico, evitando discriminazioni tra lavoratori del settore privato e pubblico.

Il decreto ministeriale del 4 febbraio 2022 individua i soggetti interessati da questa misura, ovvero coloro che presentano gravi patologie croniche, con particolare connotazione di gravità e con necessità di terapie salvavita. Per sostenere l’attuazione dello smart working per questi lavoratori fragili, saranno stanziati 1,67 milioni di euro. 

La posizione di Zangrillo

Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha sottolineato l’importanza di evitare discriminazioni tra pubblico e privato e di garantire la tutela della salute di coloro che sono esposti a gravi rischi non legati soltanto al Covid-19.

Zangrillo ha espresso il suo apprezzamento per lo smart working, che durante la pandemia è stato un mezzo fondamentale per garantire la continuità dei servizi, sia nel settore pubblico che privato.

Tuttavia, il ministro ha evidenziato la necessità di un approccio diverso rispetto alla gestione dell’emergenza pandemica. Il lavoro agile deve essere regolamentato attraverso l’accordo tra il dipendente e il dirigente responsabile, nel quale vengono definiti gli obiettivi da raggiungere e i risultati collegati. Questo sistema mette al centro il rapporto di fiducia tra dipendente e dirigente, con quest’ultimo responsabile della performance e dell’individuazione degli obiettivi.

Per alcune categorie la proroga era già presente

Molta soddisfazione dunque per Zangrillo che è riuscito nel suo intento. È importante sottolineare che la nuova norma non tiene conto dei genitori di figli under 14 e dei professionisti che potrebbero essere più esposti al contagio da Covid-19 a causa dell’età, di patologie oncologiche o della necessità di terapie salvavita.

Queste categorie hanno già una proroga confermata fino al 31 dicembre attraverso una legge di conversione del decreto Lavoro. Tuttavia, è rilevante notare che il datore di lavoro può negare lo smart working se le mansioni del richiedente non permettono di lavorare da remoto.

L’importanza dello smart working

Questa decisione di prolungare lo smart working per i lavoratori fragili nella Pubblica amministrazione rappresenta un importante passo verso l’eliminazione delle discriminazioni tra settore pubblico e privato. La salute e la tutela delle persone affette da gravi patologie croniche devono essere una priorità, e lo smart working si dimostra un mezzo efficace per garantire protezione e continuità lavorativa.

Molte aziende stanno continuando ad adottare questa modalità di lavoro, riconoscendone i vantaggi sia in termini di produttività che di benessere dei dipendenti. Pertanto, non vi è alcun motivo per cui la Pubblica amministrazione non possa e non debba adottare lo stesso approccio. Tuttavia, è importante regolamentare il lavoro agile in modo adeguato, tenendo conto dei diversi ruoli e obiettivi specifici di ciascun dipendente.

L’iniziativa del Consiglio dei ministri va nella direzione giusta, ma è fondamentale assicurarsi che l’implementazione dello smart working avvenga in modo equo ed efficiente. La fiducia tra dipendenti e dirigenti è essenziale per garantire il successo di questa modalità di lavoro. Inoltre, sarà necessario monitorare l’efficacia di queste misure nel lungo termine e apportare eventuali modifiche e migliorie in base alle esperienze raccolte.

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