Aumento pensioni minime a 1000 euro: da quando e per chi

aumento pensioni minime

Da anni ormai si parla della necessità di alzare l’importo delle pensioni minime. Tuttavia le recenti riforme delle pensioni non hanno reso possibile questa misura, anzi i governi hanno dovuto affrontare netti tagli alle prospettive pensionistiche di moltissimi italiani. Il nodo pensioni, ogni anno, è il punto chiave della Manovra finanziaria ma questa volta potrebbe esserci una buona notizia proprio per quanto riguarda le pensioni minime.

L’assegno minimo potrebbe essere aumentato fino alla cifra di 1000 euro netti. Queste sembrerebbero essere le intenzioni del governo che è al lavoro sulle misure della prossima Legge di bilancio per il 2025.

L’aumento delle pensioni minime a 1000 euro, dunque, è una ipotesi plausibile, anche se non è stata ancora confermata. Ecco cosa sappiamo per ora sulla possibilità di alzare le pensioni minime di migliaia di italiani.

Aumento pensioni minime fino a 1000 euro: cosa sappiamo

La Legge di Bilancio per il 2025 sta prendendo forma. Sappiamo che la “coperta è corta”, vuol dire le risorse economiche in campo non sono infinite. Questo obbliga il governo a fare delle scelte sulle misure da finanziare e quella da escludere e non prorogare al prossimo anno. Ad esempio sparisce il bonus mobili, il bonus mamme fino 2 figli e il bonus Ristrutturazioni scende dal 50% al 36%. Invece si parla della possibilità di una nuova riforma fiscale per avvantaggiare il ceto medio (ovvero chi percepisce redditi fino a 50.000 euro).

Tra le novità che potrebbero esserci ce n’è una di grande interesse per i pensionati: l’aumento delle pensioni minime.

Cosa ha detto Giorgia Meloni sull’aumento delle pensioni minime

La notizia del possibile aumento delle pensioni minime non è stata ancora confermata ma sembrerebbe esserci una apertura da parte della premier. La presidente del consiglio Giorgia Meloni ne ha parlato apertamente nella trasmissione di Paolo Del Debbio su rete 4. Ecco cosa ha detto durante la trasmissione:

Le pensioni minime sono una delle nostre priorità, in generale le pensioni basse. In questi due anni noi abbiamo lavorato per una rivalutazione piena di tutte le pensioni che arrivavano fino a 2.270 euro, garantendo che fossero adeguate pienamente al costo della vita, ma abbiamo fatto una rivalutazione al 120 per cento per le pensioni minime, che sono cresciute in modo significativo.

L’incremento delle pensioni minime è una vecchia battaglia elettorale di Silvio Berlusconi, che ne ha fatto un cavallo di battaglia. Vedremo se la premier Meloni deciderà effettivamente di perseguire questa strada e se le risorse finanziare in campo lo permetteranno. L’idea, al momento, è quella di innalzare l’assegno a 1.000 euro.

Cosa sono le pensioni minime

La pensione minima è una integrazione economica prevista per coloro che ricevono un assegno pensionistico mensile inferiore al limite fissato dalla legge. In pratica serve per assicurare una vita dignitosa a tutti i pensionati, senza scendere sotto una certa soglia. Il tetto fissato è stabilito nella legge n. 638 dell’11 novembre 1983, importo che periodicamente viene aggiornato in base alle esigenze e all’inflazione.

Hanno diritto alla pensione minima le categorie più fragili, chi percepisce i trattamenti previdenziali, pensioni anticipate, la pensione di reversibilità, le pensioni ai superstiti. Non hanno diritto alla pensione minima  chi percepisce pensioni l calcolate interamente con il sistema contributivo.
L’importo della pensione minima è calcolato in base all’età, al numero di anni di lavorativi e al reddito del pensionato.

Per l’anno 2024, la pensione minima è stata innalzata a 614,77 euro per tutti i pensionati. 

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