Sciopero benzinai in arrivo: le minacce del settore possono bloccare il Paese

sciopero benzinai

A causa di una riforma che scontenta il settore, i benzinai stanno minacciando uno sciopero in tutta Italia. Sciopero che, qualora fosse confermato, rischierebbe di bloccare la distribuzione di carburante con gravi disagi per gli automobilisti e i camionisti.

Il motivo è il ddl a cui il governo sta lavorando da oltre un anno per riformare il settore, riforma che non piace agli operatori del settore che minacciano la serrata di tutti gli impianti.

Le organizzazioni dei gestori degli impianti definiscono il ddl:

“la più incauta e peggior riforma da quando in questo paese sono cominciati i rifornimento ai veicoli”.

Non la pensa così l’Unem, l’associazione delle aziende del settore petrolifero, secondo la quale il ddl è “un passo importante per la razionalizzazione della rete”.

Sciopero benzinai, cosa prevede il ddl

La minaccia di un maxi sciopero arriva dal contenuto del ddl con il quale il governo vuole introdurre diverse novità per il settore e regolare i rapporti con le aziende petrolifere. Il testo mira a favorire la transizione energetica, con vari aiuti per chi promuove la mobilità green. Ad esempio la bozza del ddl stabilisce ingenti incentivi economici per i distributori di carburante che installano le colonnine di ricarica (con incentivi fino a 60.000 euro) e un Fondo per la trasformazione della rete carburanti verso la mobilità elettrica. Tali misure andranno messe in pratica in modo graduale fino al 2027.

Altra novità del ddl che scontenta i benzinai è il fatto che, a partire dal 1° gennaio 2025, diventerebbe obbligatorio per i distributori prevedere “almeno un altro vettore energetico alternativo ai combustibili fossili”, per esempio i biocombustibili o le colonnine elettriche. Chi non si adegua alla nuova regola rischia di perdere le autorizzazioni. I distributori poi avrebbero l’obbligo di dimostrare “capacità tecnico-organizzativa ed economica necessaria a garantire la continuità e la regolarità nell’espletamento del servizio”.

Una riforma disastrosa secondo Pd e 5Stelle

La riforma ha suscitato scontento tra i partiti politici dell’opposizione Pd e Movimento 5 Stelle si sono apertamente schierati contro le novità introdotte dal testo, definendolo “un disastro”. Il deputato democratico Vinicio Peluffo è drastico nel definire la riforma un vero e proprio fallimento per il settore:

“sembra costruito apposta contro gli operatori e i consumatori arrivando alla follia dell’eliminazione della differenza tra il prezzo del carburante servito e quello self”. 

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