Il 2025 sarà l’anno dei rinnovi dei CCNL collettivi per molti lavoratori impiegati in diversi comparti. In particolare, ci sono importanti novità per i lavoratori statali: per loro stanno per arrivare ottime notizie.
Il governo si dice aperto ad un cambio di passo rispetto al passato, per rendere il lavoro della Pubblica amministrazione più moderno. Via libera allo smart working e all’aumento di stipendio.
Il comparto statale attende il rinnovo contrattuale da molti anni, ma le buone notizie non riguardano proprio tutti. Tra impiegati coinvolti ci sono coloro che lavorano nei ministeri, le agenzie fiscali e gli enti pubblici non economici.
La premier, inoltre, starebbe valutando la possibilità di prevedere un ulteriore incremento dello stipendio del 5,74%. Ecco le novità in arrivo.
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Stipendio più alto e più smart working, le novità in arrivo
La Pubblica amministrazione nei prossimi anni potrebbe subire diversi cambiamenti. Uno riguarda lo smart working: si discute della possibilità di rendere il lavoro più flessibile ai senior, ovvero ai dipendenti pubblici con maggiore anzianità lavorativa ed esperienza.
Altro capito aperto, invece, riguarda le pensioni delle Forze dell’ordine e delle forze militari. L’assegno pensionistico risulta essere troppo basso, per questo non si esclude un intervento migliorativo per “correggere” alcune anomalie nel calcolo complessivo.
Altro nodo riguarda le retribuzioni: secondo le ultime dichiarazioni di Confindustria, gli stipendi nell’ultimo anno sono aumentati del 3,1%
Merito della contrattazione, merito delle parti sociali, merito anche di un lavoro di accompagnamento che il governo ha fatto chiaramente con le sue iniziative.
Questo aumento è dovuto ai nuovi contratti.
Rinnovo contratti, a quali dipendenti pubblici spetta?
Il rinnovo contrattale riguarda, in particolare, alcune categorie di lavoratori pubblici. Parliamo delle forze di difesa e sicurezza. Questo vuol dire che il CCNL potrebbe subire dei miglioramenti per gli impiegati dei ministeri, delle agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. La proposta in campo prevede l’aumento di 160 euro, pari al 5,74%
In alcuni casi l’aumento medio potrebbe ammontare a 190 euro.
Il salario accessorio
Oltre all’aumento dello stipendio conseguente al rinnovo dei contratti, si apre la possibilità di un “salario accessorio”, cioè un incremento ulteriore dello stipendio dello 0,22%. Secondo i primi calcoli approssimativi, la misura varrebbe 250 milioni di euro. Si esclude però che la misura in questione possa entrare in vigore già nel 2025 poiché è necessaria la trattativa con i sindacati.