Non si fa altro che parlare di riforma pensioni, uno dei “nodi cruciali” della prossima Legge di Bilancio. Nel 2025 ci saranno diverse novità per rendere il sistema pensionistico più equilibrato e per alleggerire il carico gravante sull’Inps. In Italia ci sono troppi pensionati rispetto ai lavoratori, e il trend è destinato a peggiorare nei prossimi anni a causa della denatalità.
Per questo motivo tra le misure in campo c’è la possibilità di prolungare il bonus Maroni, ovvero la possibilità di restare al lavoro – su base volontaria – anche se si possiedono i requisiti per la pensione anticipata.
Ecco come funziona il bonus e quanti soldi in più spettano in busta paga.
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Cos’è il bonus Maroni
Il bonus Maroni è una proposta economica per prolungare la permanenza sul posto di lavoro; in poche parole serve a posticipare la data della pensione in cambio di un ritorno economico. In questo modo il governo vuole rendere economicamente meno conveniente il pensionamento anticipato.
Chi rinuncia ad andare in pensione, pur avendone i requisiti previdenziali, può fare richiesta per avere il bonus Maroni con un aumento della busta paga del 9,19%, ovvero l’esenzione dal versamento dei contributi dovuti al datore di lavoro.
Il bonus Maroni può essere richiesto da:
- lavoratori dipendenti del settore pubblico o privato
- iscritti all’assicurazione generale obbligatoria o alle forme sostitutive ed esclusive della medesima
- possedere i requisiti per l’accesso al trattamento di pensione anticipata
- non percepire alcuna pensione diretta, a eccezione dell’assegno ordinario di invalidità
- non avere i requisiti per la pensione di vecchiaia
Bonus Maroni 2025, come sarà la prossima Riforma delle pensioni
“Leggo un sacco di cose strane, di fantasia, che non so nemmeno io. Prima di tutto bisogna avere il quadro, quando lo avremo potremo definire gli interventi. In estate c’è il calciomercato, quando poi finisce arriva la realtà, le partite. Così succede anche per la legge di bilancio: durante l’estate tutti scrivono cose tipo il calciomercato, poi arriva un momento in cui si fanno le cose che si devono fare.”
Con queste parole il ministro Giorgetti ha commentato le speculazioni che stanno circolando circa la prossima Riforma delle pensioni. Il governo sta lavorando per formulare una riforma adeguata, ma resta il nodo delle misure economiche, non sufficienti per una Riforma non restrittiva.
Oltre alla proroga del bonus Maroni, con aumento in busta paga per chi rinuncia alla pensione anticipata (quindi a Quota 103), potrebbero esserci altre novità. Questo bonus potrebbe essere simile alla misura attivata tra il 2004 e il 2007 con aumento dello stipendio al 9,19%.
Per quanto riguarda le altre misure legate alle pensioni, per ora non ci sono conferme ma solo indiscrezioni. Sicuramente sarà una Riforma non facile da digerire, alcuni parlano addirittura di un “peggioramento” della Riforma Fornero.
I dettagli sul Bonus Maroni
Qualora fosse confermato per il 2025, chi accede al bonus Maroni rinuncia alla possibilità di accedere a Quota 103 restando al lavoro, anche se soddisfa tutti i requisiti per la pensione anticipata. In “cambio” lo Stato garantisce al lavoratore l’esonero contributivo riguardate la quota dei contributi a carico del lavoratore dovuti all’assicurazione obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) pari al 9,19%. Perché il governo vuole prorogare il bonus Maroni?
Il motivo è presto detto: questo incentivo permette di alleggerire il carico sul sistema pensionistico, incoraggiando i lavoratori a continuare la propria attività su base volontaria. Dall’altro lato però la misura non aiuta il ricambio generazionale, anzi aggrava il dato, già preoccupante, dell’età avanzata in alcuni settori, specialmente nelle Pubbliche amministrazioni.