Continua a preoccupare la differenza di stipendio tra uomini e donne, con le seconde che continuano a percepire un salario generalmente inferiore. Ecco qual è la situazione in Italia e i numeri che preoccupano gli esperti.
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Le donne continuano a percepire uno stipendio inferiore
Anche quest’anno sta ormai per giungere al termine, ma nulla sembra cambiare rispetto al passato. Il gap di stipendio tra uomini e donne permane e continua a preoccupare gli esperti, che continuano a reclamare l’importanza della parità sostenuti anche dai vari movimenti femministi.
Tutto questo, però, sembra proprio non bastare, la situazione del lavoro in Italia rimane inalterata e il genere femminile risulta essere generalmente più povero rispetto a quello maschile, anche e soprattutto a causa della differenza di salario.
Non ci si può nascondere dietro a un dito, questa è la realtà dei fatti ed è un allarme che va lanciato e recepito. L’ultimo studio effettuato dall’Osservatorio ha fatto emergere nuovi dati relativi al 2022, andiamo ad approfondirli.
Le conseguenze della differenza di salario
Stipendi diversi portano ovviamente a stili di vita differenti, sia nel presente che nel futuro. La disparità salariale tra uomini e donne è presente in tutte le fasce di età e si riflette anche nella pensione.
Nonostante le donne facciano un percorso lavorativo simile a quello degli uomini nel corso degli anni, sono spesso in ritardo rispetto ai colleghi maschi in termini di retribuzione. Questo divario retributivo si traduce in un potere d’acquisto inferiore per le donne, che si trovano ad affrontare una minore indipendenza economica.
Alcuni punti interrogativi a questo punto sorgono spontanei: è ancora ammissibile questo tipo di differenze nel 2023? Da che cosa derivano queste differenze? Da chi sono avvallate? È chiaro che in un mondo progredito e progressista, come quello in cui stiamo attualmente vivendo, è difficile credere che si debba ancora parlare di disparità di genere.
Differenze salariali in Italia
La differenza di stipendi non esiste solamente tra uomini e donne, ma anche tra le diverse zone del Bel Paese. Nel settentrione si continua a percepire un salario generalmente più alto, mentre nel meridione e nelle isole questo si abbassa considerevolmente.
L’analisi dell’Osservatorio ha evidenziato infatti forti differenze salariali tra le diverse aree geografiche italiane. Nel Nord, la retribuzione media annua è stata di 26.933 euro, mentre nel Sud e nelle Isole si è attestata rispettivamente a 16.959 e 16.641 euro. In particolare, la differenza salariale tra le Isole e il Nord-Est risulta essere di 7.333 euro.
Un gap ampio e che mette in evidenza come la questione meridionale rimanga una priorità a cui far fronte, la crescita dello Stivale, infatti, non può prescindere da quella del Sud Italia.
L’aumento dell’occupazione
Nonostante la presenza di queste disuguaglianze, l’Osservatorio ha registrato un aumento dell’occupazione nel 2022. Sono stati contabilizzati 16.978.425 lavoratori dipendenti del settore privato, con una retribuzione media annua di 22.839 euro.
È interessante notare che il 55% di questi lavoratori è costituito dagli operai, il 37% dagli impiegati, il 4% dagli apprendisti, il 3% dai quadri e lo 0,8% dai dirigenti. Inoltre, i lavoratori maschi rappresentano il 57,2% del totale.
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