In riferimento a quanto rilasciato da INPS, l’Istituto dichiara che non essendo più considerata malattia, la quarantena causa Covid non sarà più a suo carico.
Stando a quanto rilasciato dall’Istituto INPS, a causa della mancata copertura, un eventuale quarantena dovuta a contatto Covid non è più considerabile malattia. Per questo motivo, secondo quanto rilasciato da Unimpresa, l’assenza del lavoratore non sarà più a carico INPS per il 2021, al contrario, sarà scaricata sui datori di lavoro. Ma non è tutto. Infatti, l’Istituto di previdenza sociale aggiunge che se le aziende non dovessero coprire le prestazioni, i lavoratori si ritroverebbero una media tra i “600 e i 700 euro in meno in busta paga per i 10 giorni di assenza” (questi ultimi si riducono a 7 giorni nel caso in cui il lavoratore risulta vaccinato).
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La nuova posizione di INPS per il 2021
Come sperimentato già lo scorso anno, risulta chiaro che non in tutti i casi è possibile ricorrere allo smart working. Durante il 2020 infatti, questo tipo di assenza era considerato come malattia e quindi la copertura economica spettava all’Inps. Da inizio agosto, però, le cose sono cambiate. Infatti, in una circolare, l’Istituto ha fatto sapere che l’indennità di malattia per quarantena non potrà essere erogata per il 2021. Questo poiché non dispone di risorse a sufficienza per coprire le spese.
La risposta dei sindacati
I sindacati si sono dimostrati preoccupati fin da subito, richiedendo un intervento normativo urgente che consenta all’Istituto di assicurare alle lavoratrici e ai lavoratori le tutele”. Nella lettera firmata da Cgil, Cisl, Uil (Rossana Dettori, Angelo Colombiani, Ivana Veronese), l’oggetto della comunicazione risulta chiaro: “Tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti del settore privato in quarantena”.