Anche l’Inps coglie le potenzialità dell’intelligenza artificiale e la utilizzerà per trovare nuovi posti di lavoro ai disoccupati. Ecco come lo farà e quando partirà il progetto.
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L’Inps utilizzerà l’intelligenza artificiale in favore dei disoccupati
Spesso quando si parla d’intelligenza artificiale nel mondo dell’occupazione lo si fa con sospetto, poiché il timore è quello che i nuovi strumenti che stanno nascendo possano togliere posti di lavoro. Anche in Italia questa tendenza è molto presente, ma non è sempre così.
Lo dimostra l’Inps che ha intenzione di sfruttare l’innovazione per trovare posti di lavoro ai disoccupati, fornendo di fatto un servizio nuovo e migliorato. Almeno questo è l’obiettivo dell’Istituto, il quale ha deciso di stare al passo con i tempi e di uscire dai metodi canonici utilizzati fino a qui.
Non si tratta della creazione di nuove occupazioni, ma di una migliorata associazione tra la richiesta e l’offerta di lavoro. Per farlo, per prima cosa sarà necessario mettere a punto la piattaforma Siisl, ovvero il Sistema informatico per l’inclusione sociale e Lavorativa.
Attraverso questa nuova piattaforma si potrà “accedere alle offerte formative necessarie per adeguare le proprie competenze a quelle richieste dal mercato, seguendo corsi indennizzati”. Oltre a questo, il suo fine è quello di migliorare il match tra offerta e richiesta.
Si potrà direttamente comunicare con la piattaforma ricevendo risposte, consigli e delucidazioni direttamente dal Consulente virtuale intelligente. Insomma, una vera e propria rivoluzione per l’Istituto che punta a garantire un servizio più efficace.
Come funziona e il progresso del sistema
L’intelligenza artificiale arriva all’Inps dopo un processo già partito a settembre, nel quale l’Istituto ha puntato a migliorare i propri servizi. A settembre è stata attivata la piattaforma per il Supporto e per la formazione e il lavoro.
Come ha spiegato Caridi “gli utenti che hanno presentato domanda per tale prestazione, hanno potuto caricare il proprio curriculum e visionare le offerte disponibili, raccolte dalle Agenzie per il lavoro autorizzate”.
Successivamente, si è potuto sottoscrivere il Patto di attivazione digitale indicando non meno di tre Agenzie per il lavoro, le quali hanno il compito di offrire occupazioni in linea con le competenze dell’utente. Se le competenze in possesso non fossero sufficienti, si possono sempre vedere e seguire i corsi di formazione.
Tra pochissimo, ovvero da dicembre, il machine learning entra in azione con il sistema Affinity score. Questo software avrà lo scopo di aiutare le Agenzie ad associare l’utente con la giusta offerta di lavoro. Anche lo stesso cittadino potrà ordinare le offerte in base al livello di affinità.
A febbraio arriva il Consulente virtuale
Il processo dovrebbe dunque ampliarsi ulteriormente a febbraio, quando l’Inps sfrutterà l’intelligenza artificiale per mettere a disposizione degli utenti un Consulente virtuale intelligente. In questo modo, i cittadini potranno dialogare con l’intelligenza artificiale generativa, la quale sarà sempre disponibile.
L’obiettivo generale è quello di semplificare il processo di ricerca di lavoro, e anche quello di consentire alle aziende di trovare con facilità i giusti candidati. Staremo a vedere se l’Istituto riuscirà a raggiungere quanto si è previssato.
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