Sono sempre di più i professionisti che decidono di andare a lavorare in una start-up. Secondo uno studio condotto dal team IA di Robert Walters, il 40% dei professionisti è orientato verso imprese emergenti. La maggior parte sono stanchi di operare in contesti tradizionali e attirati dall’entusiasmo di giovani imprenditori con idee fresche ed innovative. Il numero di lavoratori che si è indirizzato verso le start-up è aumentato del 20%. Dato in crescita e destinato a salire ancora nei prossimi anni.
Il commento di Davide Maccagni, Country Director Italia del gruppo Robert Walters: “Dopo il più recente periodo di cambiamento economico, ci ritroviamo a osservare una crescita della curva imprenditoriale e di quella delle start-up. Vediamo come queste ultime stiano costruendo un percorso di successo, ma è soprattutto interessante notare come queste piccole organizzazioni attirino alcuni dei migliori talenti”. Ed ancora: “tale fenomeno si è verificato perché, a seguito della pandemia, abbiamo assistito a un cambiamento radicale nelle richieste dei professionisti alle aziende. La vision e il company scope, la cultura e, soprattutto, l’orientamento al team assumono una grandissima importanza anche rispetto a uno stipendio più elevato e/o ad una maggiore presenza di struttura organizzativa aziendale”
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Il fascino discreto delle start-up
Qual è la forza magnetica delle start up rispetto a modelli aziendali consolidati? In primis sicuramente il fatto che il termine (anglosassone), è subito associato a realtà dinamiche votate all’innovazione. Per quanto riguarda l’organizzazione interna, sono premiati gli alti livelli di autonomia professionale e la velocità di carriera.
Il fenomeno delle Grandi Dimissioni ha messo in evidenzia come le persone, più che una retribuzione soddisfacente, siano alla ricerca di un lavoro stimolante e gratificante. Infatti, circa il 54% dei grandi talenti che lavorano per aziende affermate, hanno pensato di fare un passaggio di carriera verso start-up di ultima generazione, anche se la paga potrebbe essere più bassa.
Motivazione e riconoscimento: i due ingredienti di una realtà attraente
Lo studio di Roger Walters riporta che il 42% degli intervistati desiderano una cultura aziendale improntata alla creazione di un ambiente pieno di motivazione e che sappia premiare gli sforzi e i risultati ottenuti. Un terzo afferma di essere alla ricerca di aziende con valori in linea con i propri, prendendo in considerazione l’ambiente, l’equità e la salute mentale.
Davide Maccagni aggiunge che “le start-up possono arrivare prima ad adottare nuovi valori. Cercano di dare enfasi a questi ultimi e di agire rapidamente per contribuire a dare il proprio contributo. Le start-up più interessanti, poi, avranno fondatori visionari che non hanno paura di prendere una posizione forte su questioni sociali e che sono orgogliosi di portare il loro ‘vero io’ a lavoro ogni giorno”.